Salute e Benessere in Neuroscienze: un'eredità pre e post CoVID 19, la Sindrome della Capanna (cabin fever). Possiamo riconoscerla? E come possiamo affrontarla?...
C'è una dimensione emotiva, esplosa prepotentemente post COVID, che si è impadronita di alcuni di Noi. E'uno stato di Paura, misto ad Ansia, che ci assale alla sola idea di riprendere la vita abituale, fuori di casa. Al punto da preferire lo stare rinchiusi, in sicurezza, nella propria comfort zone. Questo fenomeno psicologico è chiamato, dagli esperti, Sindrome della Capanna (Cabin Fever). Vediamo in che cosa consiste e con quali strategie si può affrontare.
Non è un disturbo psicologico, ma uno stato emozionale contestuale all'ambiente ed al momento che tutti abbiamo vissuto. La Pandemia da Covid19, non si è esaurita, ed è pronta a colpirci ancora. Il rischio del contagio per taluni è ancora elevato ed è comprensibile che la paura di ammalarsi aumenti l'insicurezza e il timore di uscire di casa.
Si tratta di una esperienza già descritta, in letteratura, all'inizio del xx secolo, epoca della corsa all'oro negli Stati Uniti. I mitici cercatori d'oro erano costretti a passare mesi interi all'interno di una capanna e l'isolamento lasciava il segno, faceva sentire i suoi effetti: rifiutio di ritornare ad una vita di relazione, sfiducia e timore nei confronti del prossimo, ansia e stress. Insomma quelle sensazioni che potremmo avvertire, oggi, noialtri.
- Possiamo riconoscerla?
Tra i sintomi più frequenti: avere un risveglio pigro al mattino, sentirsi stanchi costantemente, manifestare difficoltà di concentrazione e scarsa memoria. Ci si sente fortemente demotivati e indotti alla ricerca di un determinato cibo per controllare lo stato di ansia. Il tutto accompagnato da un quadro di tristezza, frustrazione, angoscia, ma soprattutto paura di uscire fuori di casa.
- Possiamo fare qualcosa?
- Rispettiamo l'atteggiamento di Chi convive con questa soggettiva dimensione emozionale.
- Diamo Tempo al nostro orologio psicobiologico di rimodulare la condizione emotiva. Ciò che proviamo è comprensibile e terreno.
- Procediamo a piccoli passi. Innaffiamo le piante lungo le scale di casa, scendiamo in cantina e ricondizioniamo lo spazio, portiamo i rifiuti al cassonetto dietro l'angolo di casa……. Solo quando ci sentiremo pronti, uscire a riabbracciare il mondo!
Non diamo troppo spazio a cattivi pensieri, riduciamo il tempo del pigro riposo! Stabiliamo degli Obiettivi da perseguire, sfidanti, ma raggiungibili. Esempio: oggi sistemo il lume della camera da letto, rotto dieci giorni fa. Facciamo esercizio fisico, Youtube è ricco di validi tutorial, pianifichiamo l'uscita di casa.
Se il timore di uscire permane, chiediamo aiuto. Proviamo ad uscire con un amico/a, altrimenti parliamone con il nostro terapeuta di fiducia. Potrebbe essere il caso di un aiuto "professionale".
Viviamo tutti qualcosa di Anomalo. Che riaffiorino comportamenti Anomali è assolutamente normale. Basta "riconoscere "queste"Anomalie" e prepararci a sconfiggerle. Il Nemico, lo insegna la Storia, va riconosciuto. Va studiato. Va combattuto sul campo e va sconfitto con la tecnica e con la motivazione!
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Heilpraktiker Naturopata
👨⚕️. dr. GC